ECCO COS’ABBIAMO SCOPERTO CON LE PRIME ANALISI
Quando si parla di “progetto di ricerca” si parla di un’obiettivo e di una strada per raggiungerlo, spesso in salita. Il Progetto Microbioma Italiano è al tempo stesso l’obiettivo e la strada: tramite l’analisi del microbioma intestinale vogliamo capire qual è il microbioma intestinale italiano e questo è certamente collegato con il nostro stile di vita. Una volta mappato, le possibilità che si aprono sono pressochè infinite: metodi diagnostici, farmaci biologici, probiotici che curano il corpo tramite il microbioma. E i dati saranno accessibili a tutti i ricercatori interessati.
Una delle più moderne tecnologie che ci permette di fare questo è il sequenziamento del DNA di nuova generazione con cui possiamo studiare le comunità batteriche con una precisione mai vista prima! Dai campioni che ci arrivano in laboratorio estraiamo il DNA dei batteri e lo analizziamo con questo metodo; in seguito i dati del DNA vengono associati ai questionari anonimi e analizzati statisticamente per capire se con i campioni raccolti finora emergono già dei dati interessanti.
Nel poster scientifico che abbiamo portato al congresso “Second European Summer School On Nutrigenomics 2016″ di Camerino, abbiamo presentato i risultati preliminari dell’analisi effettuata sui primi 98 campioni. Abbiamo visto che nei campioni il numero di specie batteriche (indice di salute intestinale) è variabilissimo! Alcune persone avevano un microbioma molto povero, di appena 192 specie, ed altre presentavano una selva di rigogliosa di ben 1142 tipi di batteri. Che fortuna!
Ci siamo concentrati proprio sul numero di specie per capire quale tra le domande del questionario fosse più influente su questo punto. Quanta acqua o alcolici bevuti al giorno, il tipo di dieta, l’assunzione di probiotici o di antibiotici sono tutti fattori che potrebbero modificare il numero di specie intestinali. La grande variazione che abbiamo trovato è stata quella legata all’assuzione di antibiotici, per i quali abbiamo rilevato un crollo nella quantità di batteri. E se con così pochi campioni è già possibile notare che impatto devastante hanno gli antibiotici sulla nostra flora intestinale, questo ci ricorda quanto cauti dobbiamo essere nell’assunzione di questi farmaci.
Probabilmente per le altre domande non abbiamo ancora abbastanza dati per poter trarre delle conclusioni per cui la ricerca continua, deve continuare. Infatti nel tempo di scrivere questo articolo sono rientrati altri campioni. Cosa possiamo dire se non GRAZIE, a tutti coloro che stanno contribuendo a scalare questa montagna?
Clicca qui per scaricare il poster in formato PDF: poster_camerino
Dott.ssa Eleonora Sattin, PhD